Musica sono per me le Tue leggi by Ugo Volli

Musica sono per me le Tue leggi by Ugo Volli

autore:Ugo Volli [Volli, Ugo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2022-10-14T22:00:00+00:00


Parte terza

La decadenza

L’adulterio

Davide ha dunque raggiunto il punto più alto della sua esistenza. Ormai ha più di cinquant’anni, è un vecchio secondo i criteri dell’epoca. Ha mogli, ha figli, ha costruito un impero, sconfitto tutti i suoi nemici, edificato una capitale. È già nella storia, al vertice della memoria ebraica, e ci resterà per sempre. Si circonda di una guardia privata di cheretiti e peletiti, mercenari stranieri che forse vengono da Creta o dalle città filistee.1 Ha addirittura il coraggio (o l’impudenza) di nominare sacerdoti# i suoi figli, anche se essi come lui appartengono alla tribù# di Giuda e non a quella di Levi, cui i sacerdoti (kohanim) devono appartenere.

Ma è da qui, da questo culmine, che inizia la sua decadenza, un declino doloroso e amaro. È un declino innanzitutto familiare, che riguarda i comportamenti suoi e dei suoi figli, e non le relazioni di stato o i rapporti fra le tribù o fra il suo regno e gli stati vicini. Siamo nel campo dell’etica, anche se le conseguenze politiche saranno importanti.

Questa storia ci viene raccontata dettagliatamente, implacabilmente, anche nei particolari più imbarazzanti, dal libro di Samuele, mentre è quasi del tutto taciuta da quello delle Cronache, che ignora in sostanza Batsheva, Avshalòm, Amnòn, Tamar, Adonià, seguendo la tradizione delle storiografie ufficiali dei regni antichi. Questa sezione di Samuele invece è il primo esempio nella Bibbia, ma anche nella letteratura da cui viene la cultura occidentale, di racconto storico penetrante e realistico sulla crisi di un sistema politico. Precedendo di secoli Erodoto, Tucidide, Tacito, Livio, si stabilisce qui un modello di narrazione storica che ha avuto enorme influenza sulla cultura occidentale.

Che le Scritture ebraiche ci narrino questa vicenda di decadenza fisica e morale, i conflitti, le congiure, gli sfregi, i lutti che ne seguono, merita di essere notato e sottolineato. Gli eroi mitici di solito muoiono eroicamente, magari in giovane età come Ettore, Achille, Orlando e Gilgamesh, o abbandonano la narrazione con l’assicurazione implicita che vivranno felici e contenti, avendo raggiunto il loro obiettivo, come l’Odisseo di Omero (non l’Ulisse di Dante, che rientra semmai nella prima categoria, quella dei morti prematuri). Raramente veniamo informati “di che lacrime grondi e di che sangue” il loro regno. Che qui se ne parli distesamente, con dettagli e giudizi assai critici, è importante sul piano culturale come su quello religioso. Il testo di Samuele (come quelli successivi dei Re e in parte delle Cronache) esce dalla mitografia che caratterizza almeno in parte i libri precedenti ed entra pienamente nella dimensione storiografica, forse per la prima volta per quanto riguarda le radici della società occidentale. Le dinamiche del potere e della guerra, delle vendette e delle seduzioni sono raccontate senza filtri.

Che sia stato composto durante il regno di Salomone, come ritengono alcuni critici moderni (per esempio Robert Alter e Baruch Halpern) o più tardi, fino all’esilio babilonese, esso comunque precede di molto la nascita della storiografia greca. Sul piano religioso e morale, è impressionante la distanza della Scrittura ebraica dai testi sacri di altre religioni.



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